Duecento milioni di euro per la Strategia regionale per le Aree Interne. Risorse comunitarie fondamentali per lo sviluppo dei territori marginali, ma non ancora utilizzate
Interrogazione del consigliere regionale Carlo Guccione al presidente della Regione Mario Oliverio
«Duecento milioni di euro (192 fondi FESR, 8 milioni fondi PSR) per la Strategia regionale per le Aree Interne da poter utilizzare in vari ambiti: la tutela e la valorizzazione delle aree territoriali e del patrimonio culturale e artistico; servizi di inclusione per le persone svantaggiate; sostegno al credito delle imprese e aiuti per gli investimenti delle micro e piccole imprese artigianali; integrazione tra imprese culturali, artistiche e agroalimentari; formazione, incubazione e networking di imprese sociali; potenziamento dei collegamenti locali e collegamento con ospedali, stazioni, aeroporti, scuole. Si tratta di alcune tipologie di interventi previsti dalla Strategia regionale per le Aree Interne. Ma nonostante siano trascorsi oltre due anni e mezzo dall’approvazione della delibera n. 490 del 27/11/2015 (“Politica di Coesione 2014/2020. Approvazione Strategia regionale per le Aree interne della Calabria (SRAI) e individuazione area progetto per la Strategia nazionale per le aree interne del Paese (SNAI)”), non risulta essere stato ancora avviato nessun progetto, né utilizzati i duecento milioni di fondi comunitari disponibili».
Ad affermarlo il consigliere regionale Carlo Guccione che ha inviato una interrogazione a risposta scritta al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio per sapere quali iniziative urgenti intende adottare affinché «vengano concretamente avviati i progetti per le dieci Aree interne individuate dalla Regione Calabria utilizzando le importanti risorse comunitarie previste alla luce del fatto che manca un anno e mezzo alla fine della legislatura regionale e le condizioni delle popolazioni che vivono in queste aree sono di emarginazione e forte disagio sociale ed economico».
Queste le dieci aree della Strategia regionale per le Aree Interne individuate: Pollino occidentale, Pollino orientale, Sila orientale, Valle dell’Oliva, Presila catanzarese, Reventino-Savuto, Serre calabresi, Versante Ionico-Serre, Aspromonte, Area Grecanica.
«La Regione Calabria ha aderito alla Strategia Nazionale per le Aree Interne per il contributo che queste possono dare alla ripresa economica e sociale del Paese per offrire nuove opportunità di lavoro, migliorare la dotazione della qualità dei servizi collettivi, accrescere l’inclusione sociale e ridurre i costi dell’abbandono del territorio. Basta pensare che l’80% del territorio regionale – è scritto nell’interrogazione - è costituito da Aree interne così come classificato sulla base della distanza dai centri di offerta dai servizi essenziali (sanità, istruzione, mobilità). Su queste aree vive la metà della popolazione regionale e sono strategiche per l’offerta di beni e servizi ecosistemici (aria, acqua, territorio, foreste)».