Si rivolge a Carlo Guccione, paragonandolo a Morata, l'attaccante che partendo dalla panchina ha regalato la Coppia Italia alla Juventus. La metafora serve a Lorenzo Guerini per dire che il Pd scommette su Cosenza e sul candidato a sindaco mandato in campo a partita già ampiamente iniziata, dopo il ritiro dalla competizione di Lucio Presta. «Molte cose sono cambiate rispetto all'inizio - scandisce Guerini - ma Carlo ha le capacità giuste per vincere». Altro non aggiunge il vicesegretario nazionale dei dem. Sul clima pesante che si vive in città, sulle inchieste della magistratura che rischiano di squassare gli equilibri della politica locale. Tocca a Guccione spendere qualche parola sul punto: «Noi siamo garantisti anche con i nostri avversari. Certo, poi se leggiamo le carte ci rendiamo conto del sistema di illegalità che caratterizzava la gestione della cosa pubblica».
È un attacco diretto soprattutto al principale competitor, l'ex sindaco-ricandidato Mario Occhiuto. Che Guccione è convinto di battere anche sulla base di alcuni sondaggi incoraggianti. Gli stessi che Occhiuto va sbandierando in queste ore per spiegare che è lui il vero favorito per la vittoria finale. «È in campagna elettorale - è la replica del dem - da un anno e nonostante questo noi siamo avanti di alcuni punti». Ernesto Magorno e Luigi Guglielmelli, seduti al suo fianco, annuiscono. L'happening in un hotel del centro serve anche per ufficializzare alcuni nuovi ingressi nel Pd. Come quelli dei sindaci di Trebisacce e Alessandria del Carretto, rispettivamente Franco Mundo e Vincenzo Gaudio, e del neosenatore accademico dell'Unical Michele Leonetti. «Il nostro - ragiona ancora Guerini - è un partito inclusivo». Insomma, c'è posto per tutti. Anche per i verdiniani di Ala. E se Speranza invita alla prudenza perché a suo dire il sostegno degli ex berlusconiani potrebbe far perdere consensi ai candidati del Pd, Guerini replica secco: «Non ho, a differenza di altri autorevoli dirigenti del mio partito, capacità da veggente».