«Deve essere revocata immediatamente la delibera 187 del 21 aprile del 2017 sulla determinazione del livello dei servizi minimi in ambito del trasporto pubblico locale. Una delibera che lascia a piedi i calabresi, tagliando milioni di chilometri e isolando territori molto vasti della nostra regione». È quanto afferma Carlo Guccione, consigliere regionale del Partito democratico.
«I servizi minimi – sostiene Guccione – non sono garantiti non soltanto in materia sanitaria. Adesso pure nel Trasporto pubblico locale. Il paradosso di questa vicenda è che la giunta regionale della Calabria imita il comportamento del commissario per il Piano di rientro sanitario che viene sempre criticato dal governatore Oliverio in materia di tagli ragionieristici. Eppure, al pari della sanità, la mobilità è riconosciuta come un diritto costituzionale».
«In altre Regioni – puntualizza Guccione – è stata compiuta una chiara scelta politica. Sono state destinate ulteriori risorse, come in Campania, che hanno permesso di allargare il servizio e per le fasce più deboli sono state previste esenzioni negli abbonamenti e finanche la gratuità in certi casi. Perché deve essere riconosciuto e tutelato il diritto inviolabile alla mobilità di tutti i cittadini. Se non si vuole impedire ai calabresi di muoversi liberamente nella nostra regione (studenti, lavoratori e turisti) attraverso il Tpl, è necessario revocare la delibera e avviare un percorso di coinvolgimento di tutti gli operatori del settore, mettere in campo una scelta politica decisa, evitare gli sprechi e trovare le risorse necessarie per rilanciare il Trasporto pubblico locale».
«A proposito di sprechi, è il caso di ricordare – sottolinea Guccione – il progetto di Infomobilità sottoscritto tra Regione Calabria e Unical nel 2011, che aveva lo scopo di costruire una centrale operativa regionale (Core) per fornire servizi alle aziende concessionarie del Tpl e consentire l’analisi dei dati relativi all’effettivo svolgimento del servizio. Sono passati sei anni e spesi milioni di euro ma del servizio di monitoraggio delle corse effettivamente svolte non c’è traccia. E si continuano a sprecare risorse pubbliche con la sovrapposizione delle corse, con la Regione che firma le concessioni del Tpl e non è ancora in grado di controllare con certezza le corse effettivamente svolte».