Per quel che abbiamo potuto sapere, sembra che il soggetto privato che ha avuto l'incarico di gestire l'esercizio commerciale non abbia partecipato a nessuna gara ad evidenza pubblica e non risulta essere in possesso di particolari requisiti, in particolare niente che giustifichi la procedura ad affidamento diretto prevista dalla normativa solo nelle emergenze.
In questo caso il condizionale è d'obbligo, visto che della faccenda si sa poco o niente. Ed è proprio questa mancanza di trasparenza che ci spinge ad approfondire la vicenda ed a chiedere che su di essa sia fatta piena luce.
Vorremmo capire come avvengono questi affidamenti, chi decide come gestire il patrimonio dell'Arsac e secondo quali criteri. C'è anche da chiarire chi ha individuato proprio quel gestore, i motivi alla base della scelta e l'iter seguito per la selezione.
Tanta intransigenza è più che mai giustificata dalla profonda crisi di fiducia che ha colpito le istituzioni del nostro Paese e dalla delegittimazione che la classe politica si è guadagnata dopo anni di scandali e inchieste ininterrotti che hanno demolito la moralità della rappresentanza politica.
E' necessario verificare se le procedure applicate per gli affidamenti abbiano garantito i principi di trasparenza, economicità e buona amministrazione onde evitare che appaiano frutto di clientele o pressioni, e rassicurare i cittadini che gli affidamenti non sono influenzati dalla vicinanza politica o personale o da fattori che nulla dovrebbero avere a che fare con le qualità professionali.
In mancanza di un chiarimento esaustivo, annunciamo fin d'ora che provvederemo ad inoltrare formale richiesta di accesso agli atti e chiederemo l'apertura di una inchiesta per fare chiarezza su una vicenda dai contorni ancora troppo vaghi e indefiniti.
16-6-2014